Il monitoraggio dell’ovulazione ha funzioni diagnostiche e talvolta terapeutiche: dal punto di vista diagnostico consente di verificare l’ovulazione e le modifiche cicliche del sistema riproduttivo, mentre dal punto di vista terapeutico può aumentare le probabilità di un concepimento, consentendo alla coppia di avere rapporti sessuali mirati in corrispondenza del giorno dell’ovulazione.

Consiste in un numero variabile di controlli ecografici eventualmente abbinati a prelievi di sangue per la determinazione dei livelli ormonali (mediamente 3-5), in date non prestabilite, ma desunte volta per volta in base al ciclo. La sua durata media, variabile da soggetto a soggetto e da ciclo a ciclo, è di circa 14 giorni, e può essere effettuato sia su un ciclo spontaneo, che stimolato con una terapia farmacologica.

In assenza di terapia farmacologica, il primo esame va effettuato intorno al sesto giorno del ciclo. Nei casi associati a terapia, il primo esame va eseguito non oltre il terzo giorno per garantire la tempestività del trattamento farmacologico. Il timing dei successivi controlli viene personalizzato in base al reperto ottenuto. Per follicoli di diametro inferiore a 14 mm, i controlli possono essere eseguiti a giorni alterni; per diametri superiori a 14 mm, i controlli proseguono con cadenza più o meno giornaliera fino alla deiscenza.

Il monitoraggio può essere eseguito per via trans-addominale oppure per via trans-vaginale. Quest’ultima, ove possibile, è da prediligere in quanto consente la visualizzazione di follicoli anche piccolissimi, la individuazione di irregolarità morfologiche endometriali seppure di minima entità, con maggiore potere risolutivo.