ICSI, come si svolge la procedura
La procedura di ICSI (Iniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo) si articola in più fasi successive, che richiedono una stretta collaborazione tra ginecologo, embriologo e biologo della riproduzione. È una tecnica altamente specialistica che consente la fecondazione di un ovocita mediante l’iniezione diretta di un singolo spermatozoo nel citoplasma.
Stimolazione ovarica
La paziente assume farmaci ormonali (gonadotropine) per stimolare le ovaie e promuovere la crescita di più follicoli. Questo processo è costantemente monitorato tramite ecografie transvaginali e dosaggi ormonali, per valutare la risposta ovarica e individuare il momento più opportuno per l’induzione dell’ovulazione.
Pick-up ovocitario
Gli ovociti maturi vengono prelevati in sedazione profonda, mediante una procedura di aspirazione transvaginale sotto guida ecografica. L’ecografia consente di visualizzare con precisione le ovaie e di guidare un sottile ago attraverso la parete superiore della vagina, fino a raggiungere i follicoli e aspirarne il contenuto, contenente gli ovociti.
Selezione dei gameti
Trovare ovociti e spermatozoi di buona qualità è un passaggio determinante per il successo della procedura. Gli ovociti prelevati vengono analizzati e selezionati: solo quelli maturi, ossia allo stadio di metafase II, possono essere fecondati. Anche gli spermatozoi vengono attentamente selezionati in laboratorio, in base a criteri morfologici e di motilità.
Preparazione del seme
Il campione seminale viene analizzato e sottoposto a preparazione in laboratorio mediante tecniche di capacitazione, che permettono di isolare gli spermatozoi migliori. Nei casi di azoospermia (assenza di spermatozoi nel liquido seminale), si può procedere al prelievo chirurgico diretto dai testicoli tramite tecniche come la TESE (Testicular Sperm Extraction).
Iniezione intracitoplasmatica
Con l’ausilio di un micromanipolatore, lo spermatozoo selezionato viene immobilizzato e iniettato direttamente nel citoplasma dell’ovocita. L’estrema delicatezza di questo passaggio richiede competenze elevate e l’intervento di un embriologo altamente specializzato, in grado di effettuare la micromanipolazione senza compromettere la struttura cellulare.
Monitoraggio della fecondazione
Dopo circa 16-20 ore dall’iniezione, si procede alla valutazione della fecondazione. La conferma avviene mediante l’osservazione della presenza dei due pronuclei (maschile e femminile), indicativi di una corretta unione dei materiali genetici.
Coltura embrionaria in vitro
Gli embrioni ottenuti vengono coltivati in incubatori che simulano le condizioni fisiologiche dell’utero materno. La coltura può durare da 2-3 giorni (fino allo stadio di 6-8 cellule) fino a 5-6 giorni (stadio di blastocisti), in base alla qualità degli embrioni e alla strategia clinica adottata. Durante questo periodo, gli embriologi osservano attentamente lo sviluppo cellulare, la simmetria e la velocità di divisione per individuare gli embrioni più promettenti.
Diagnosi genetica preimpianto (PGT)
In alcuni casi selezionati, può essere indicata la diagnosi preimpianto (PGT – Preimplantation Genetic Testing), una tecnica avanzata che permette di analizzare il patrimonio genetico degli embrioni prima del trasferimento. Si esegue prelevando alcune cellule dell’embrione allo stadio di blastocisti (giorno 5-6) senza comprometterne la vitalità. Il test consente di individuare eventuali anomalie cromosomiche (PGT-A), mutazioni monogeniche (PGT-M) o strutturali (PGT-SR), riducendo il rischio di trasmettere malattie genetiche e aumentando le probabilità di impianto e di gravidanza evolutiva.
Embryo transfer (trasferimento embrionario)
Uno o più embrioni selezionati, in base alla qualità e al quadro clinico della coppia, vengono trasferiti nell’utero materno mediante un catetere sottile e flessibile. La procedura è indolore, non richiede anestesia ed è eseguita sotto guida ecografica per garantire il corretto posizionamento intrauterino.
Beta-hCG e follow-up
Circa 12-14 giorni dopo il trasferimento embrionario, la paziente esegue il dosaggio ematico della beta-hCG, l’ormone della gravidanza, per verificare l’avvenuto impianto embrionale. In caso di esito positivo, si programma un’ecografia di conferma per osservare la camera gestazionale e l’evoluzione della gravidanza.