Crioconservazione del seme
Per la Crioconservazione del seme a Napoli affidati a Megaride, centro di PMA specializzato in conservazione della fertilità.
Indice dei contenuti
- Cosa è la crioconservazione del seme
- Quando è indicata
- Come funziona il congelamento del seme
- Le fasi della crioconservazione del seme
- Guida illustrata sulla crioconservazione del seme
- Crioconservazione del seme e costi
- Quanto dura la crioconservazione del seme
- FAQ – domande frequenti
Cosa è la crioconservazione del seme
La crioconservazione del seme, conosciuta anche come crioconservazione del liquido seminale o congelamento del seme, consiste in un processo di congelamento e successivo stoccaggio del liquido seminale in condizioni di temperatura estremamente bassa (−196 °C). Tale metodica fa uso di azoto liquido per garantire che gli spermatozoi, restino vitali anche a distanza di molti anni dal prelievo.
Nella pratica clinica, questa procedura è fondamentale per preservare la capacità riproduttiva degli uomini che potrebbero incorrere in trattamenti medici rischiosi per la fertilità o che vogliano salvaguardare le proprie possibilità di generare figli in futuro.
Il valore della crioconservazione del seme è ampiamente riconosciuto: secondo le linee guida dell’OMS, rappresenta uno strumento essenziale per chi desidera avere un “piano di sicurezza” nel caso in cui la produzione o la qualità del liquido seminale possa essere compromessa da eventi futuri.

Dr.ssa Mirella Iaccarino
Senior Embryologist, Responsabile di Laboratorio del Centro Megaride, MSc Clinical Embryology – University of Leeds, UK
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Quando è indicata
La crioconservazione del liquido seminale trova indicazione in diverse situazioni cliniche e personali. Tra le principali:
- Pazienti oncologici: prima di intraprendere chemioterapia, radioterapia o interventi chirurgici che potrebbero compromettere la fertilità maschile, il congelamento del seme offre una chance di paternità futura.
- Malattie croniche e autoimmuni: alcuni farmaci immunosoppressori o trattamenti prolungati possono ridurre la qualità e la quantità degli spermatozoi, per cui la crioconservazione del liquido seminale diventa un’importante misura preventiva.
- Alterazioni severe dei parametri seminali (oligoastenoteratospermia) per garantire la conservazione degli spermatozoi in caso di peggioramento della capacità riproduttiva nel tempo.
- Difficoltà nella produzione seminale o assenza del partner il giorno utile alla fecondazione assistita.
- Conservazione della fertilità per motivi personali: atleti professionisti, persone che lavorano in ambienti a rischio (esposizioni chimiche o fisiche) o individui che pianificano una paternità tardiva possono scegliere di depositare campioni di seme in una banca specializzata, così da salvaguardare la propria capacità riproduttiva.
Come funziona il congelamento del seme
La procedura di congelamento del seme si basa sul principio che gli spermatozoi, una volta esposti a basse temperature e a specifici agenti crioprotettori, possano rimanere vitali per un periodo di tempo indeterminato. I crioprotettori, come ad esempio il glicerolo, svolgono la funzione di proteggere le membrane cellulari dei gameti dai danni dovuti alla formazione di cristalli di ghiaccio durante il processo di raffreddamento.
Nel corso del congelamento, il seme viene esposto gradualmente a temperature via via decrescenti, passando dai valori ambientali a quelli dell’azoto liquido. Il raffreddamento controllato è essenziale per ridurre al minimo i danni cellulari. Una volta raggiunti i −196 °C, la vitalità degli spermatozoi viene di fatto “messa in pausa”: il metabolismo cellulare rallenta fino a livelli minimi, conservando così le loro potenzialità fertilizzanti.
Le fasi della crioconservazione del seme
Il percorso di crioconservazione si articola in diverse fasi, ognuna finalizzata a garantire la massima sicurezza biologica e la migliore sopravvivenza possibile degli spermatozoi:
- Valutazione e anamnesi – Prima di procedere, il medico specialista in andrologia o in medicina della riproduzione raccoglie la storia clinica del paziente, verifica la presenza di eventuali patologie testicolari o infettive e, se necessario, richiede esami sierologici (ad esempio HIV, epatiti) per tutelare la qualità del campione e la sicurezza del laboratorio.
- Raccolta del campione – La fase di raccolta avviene mediante masturbazione, preferibilmente presso il centro di medicina riproduttiva in ambiente dedicato, ma in casi particolari (difficoltà di produzione) anche in ambiente domestico, purchè vengano rispettate le giuste condizioni per il trasporto. Nei casi in cui la raccolta non sia possibile per vie naturali (ad esempio a causa di aneiaculazione o di altre problematiche), si ricorre a tecniche chirurgiche o biopsia testicolare (TESE), in base alle indicazioni cliniche.
- Analisi del liquido seminale – Prima del congelamento del seme, il campione viene esaminato per valutare i parametri fondamentali degli spermatozoi come volume, concentrazione, motilità e morfologia.
- Aggiunta dei crioprotettori – In laboratorio, si miscela il liquido seminale con specifiche soluzioni crioprotettive che riducono i danni da freddo. Questa fase va eseguita in modo graduale, seguendo protocolli rigorosi che riducono lo shock termico.
- Congelamento progressivo – Il campione viene inserito in apposite paillette (piccoli contenitori sterili) fino al raggiungimento graduale dei −196 °C. La lentezza del raffreddamento è un requisito critico per garantire la massima sopravvivenza degli spermatozoi.
- Stoccaggio in azoto liquido – Una volta congelato, il seme viene inserito in contenitori criogenici specifici, dove la temperatura è costante e controllata nel tempo. Ogni campione viene etichettato in modo univoco per garantire la tracciabilità e la sicurezza. La temperatura all’interno dei criocontenitori è monitorata h24 attraverso delle sonde di temperatura collegate a un sistema computerizzato che, in caso di valori fuori dai range, avverte gli operatori di laboratorio attraverso un chiamata.
Guida illustrata sulla crioconservazione del seme



Crioconservazione del seme e costi
I costi della crioconservazione del liquido seminale variano in base al numero di campioni crioconservati e alla durata della conservazione. In genere, le voci di spesa si suddividono in:
- Valutazione preliminare e analisi di laboratorio: solitamente comprende la visita andrologica, gli esami sierologici e lo spermiogramma. L’importo può variare da circa 100 a 300 euro.
- Costi di congelamento iniziale: questa fase racchiude la lavorazione del seme, l’aggiunta dei crioprotettori e la prima fase di conservazione. Il costo è di 350€, nel caso in cui dovessero rendersi necessari ulteriori congelamenti successivi al primo (ad esempio per parametri seminali molto alterati), il costo è di 200€.
- Canone di mantenimento annuale: dopo il primo anno di conservazione, è previsto un canone periodico (in genere annuale) che copre i costi di stoccaggio in azoto liquido e di controllo costante dei campioni. Il costo è di 400€ euro all’anno.
Quanto dura la crioconservazione del seme
Uno dei maggiori vantaggi della crioconservazione del seme è la possibilità di mantenere i campioni virtualmente a tempo indeterminato. Diversi studi clinici dimostrano che gli spermatozoi crioconservati per anni (anche oltre i dieci) conservano una potenziale fertilità paragonabile a quella dei gameti congelati per periodi più brevi.
Ovviamente, la resa può variare leggermente in base a fattori individuali, quali la qualità iniziale del liquido seminale, la presenza di patologie testicolari preesistenti o lo stato di salute generale del paziente.
In Italia, la normativa vigente stabilisce che i gameti possono essere mantenuti in crioconservazione per il periodo concordato con la struttura, previa verifica delle condizioni necessarie (come la sottoscrizione del consenso informato e il regolare pagamento della quota di mantenimento).
In linea generale, non esiste un limite temporale “assoluto”: la decisione sul prolungamento si basa su valutazioni mediche e sulla volontà del paziente.
FAQ – Domande frequenti sul congelamento del seme
Come avviene la crioconservazione del seme?
La crioconservazione del seme si basa sul congelamento del liquido seminale in contenitori appositi, a temperature estremamente basse (−196 °C) mediante l’utilizzo di azoto liquido. Prima di procedere, si esegue un’analisi di laboratorio (spermiogramma e test sierologici) e si aggiungono soluzioni crioprotettive per proteggere gli spermatozoi dai danni da freddo.
Come congelare il proprio seme?
È necessario rivolgersi a un centro specializzato in medicina della riproduzione. Dopo una visita medica e gli esami preliminari, il paziente effettua la raccolta del campione (solitamente per masturbazione in un ambiente dedicato). Il seme viene poi trattato con crioprotettori e sottoposto a un protocollo di raffreddamento graduale per evitare shock termici.
Che cos’è la fecondazione assistita con seme congelato?
È una tecnica di procreazione medicalmente assistita (PMA) che utilizza spermatozoi precedentemente crioconservati. Una volta scongelato, il seme può essere impiegato in procedure di inseminazione intrauterina (IUI), fecondazione in vitro (FIVET) o iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI), a seconda delle indicazioni mediche.
Per quanto tempo si può conservare lo sperma congelato?
Il periodo di conservazione dello sperma in congelamento non influisce sulla qualità del campione, pertanto può rimanere crioconservato tutto il tempo che si ritiene opportuno. Sono stati documentati casi in cui campioni congelati per oltre vent’anni hanno consentito di ottenere gravidanze senza alcun effetto negativo sulla prole.
È sicuro il congelamento del seme?
Sì, la procedura è considerata sicura e ampiamente validata da società scientifiche internazionali come l’OMS e l’ESHRE. L’uso di crioprotettori e il raffreddamento graduale riducono notevolmente i rischi di danno cellulare. I centri specializzati seguono protocolli rigidi e standardizzati per garantire la qualità e la tracciabilità di ogni campione.
Chi può accedere alla crioconservazione del liquido seminale?
La crioconservazione è disponibile per qualsiasi uomo che desideri preservare la propria fertilità. È spesso indicata per pazienti oncologici prima di chemio/radioterapia, per uomini con patologie croniche o che assumono farmaci potenzialmente dannosi per gli spermatozoi, per chi programma una paternità tardiva o lavora in ambienti a rischio o per le persone che intraprendono un percorso di transizione di genere.
Si può congelare il seme a casa?
No, la crioconservazione richiede ambienti sterili, apparecchiature specializzate e protocolli di sicurezza. L’intero processo (dalla raccolta del campione alla fase di congelamento) deve essere effettuato presso un laboratorio autorizzato e sotto la supervisione di personale qualificato.
Dopo lo scongelamento, la qualità del seme è uguale a quella iniziale?
In generale, possono verificarsi lievi cali nella motilità e vitalità degli spermatozoi. Tuttavia, se la procedura è eseguita correttamente e il seme aveva buone caratteristiche di partenza, le percentuali di fecondazione rimangono elevate.
Ci sono rischi o controindicazioni alla crioconservazione del seme?
I rischi diretti per il paziente sono minimi, in quanto la procedura di raccolta è solitamente non invasiva. Gli esami infettivologici preliminari servono a proteggere sia il paziente sia l’integrità del laboratorio. Eventuali controindicazioni specifiche vengono valutate caso per caso dall’andrologo o dallo specialista in medicina della riproduzione.
La crioconservazione del seme con Megaride a Napoli
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AVVISO AI PAZIENTI
Le informazioni contenute in questa pagina sono solo a scopo informativo e non possono assolutamente sostituire il parere del medico.
Fonti Bibliografiche
Guidelines on the Management of Male Fertility Preservation – European Society of Human Reproduction and Embryology (ESHRE)