La fecondazione in vitro con ovociti donati, comunemente nota come ovodonazione, è una procedura avanzata di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) che consente il concepimento mediante l’utilizzo di ovociti provenienti da una donatrice.
Come avviene la fecondazione con ovodonazione?
Gli ovociti, una volta prelevati dalla donatrice, vengono fecondati in laboratorio con il liquido seminale del partner della ricevente o, in alternativa, con seme di un donatore. Gli embrioni così ottenuti vengono successivamente trasferiti nell’utero della donna ricevente, che, in caso di impianto embrionale riuscito, porterà avanti la gravidanza.
Quando è indicata
La fecondazione in vitro con ovociti donati è indicata nei casi in cui la funzione ovarica della paziente sia compromessa o assente, oppure quando gli ovociti disponibili risultino inadeguati dal punto di vista qualitativo o quantitativo. Le principali indicazioni cliniche includono:
- Insufficienza ovarica primaria, congenita o acquisita (come nella sindrome di Turner, menopausa precoce o insufficienza ovarica idiopatica);
- Età materna avanzata, soprattutto quando associata a una risposta ovarica scarsa o assente nei cicli di PMA convenzionali;
- Ridotta qualità ovocitaria, frequentemente osservata in donne di età superiore ai 40 anni;
- Fallimenti ripetuti di fecondazione in vitro attribuiti a fattori ovocitari;
- Malattie genetiche trasmissibili, qualora non sia indicato o possibile effettuare una diagnosi genetica preimpianto;
- Asportazione ovarica bilaterale o compromissione ovarica secondaria a trattamenti oncologici.
L’ovodonazione rappresenta una strategia terapeutica consolidata e altamente efficace, che consente di offrire una concreta possibilità di gravidanza anche in condizioni cliniche complesse o altrimenti irrisolvibili.