Spermatozoi
La crioconservazione del campione seminale è indicata in diversi casi: trattamenti farmacologici (ad es. chemioterapie) o chirurgici (ad es. orchiectomia) che possono interferire con la fertilità maschile, difficoltà nella produzione seminale o assenza del partner il giorno utile alla fecondazione assistita, biopsia o aspirazione testicolare, ecc. Questa tecnica può essere effettuata anche nei pazienti che hanno una severa alterazione dei parametri del liquido seminale (oligoastenoteratospermia grave), per garantire la conservazione degli spermatozoi in caso di peggioramento della capacità riproduttiva nel tempo. La durata della conservazione può essere indefinita. In particolare, per gli spermatozoi è stato dimostrato che sono in grado di fecondare e dare origine ad una gravidanza, anche dopo 22 anni di crioconservazione. Per il congelamento degli spermatozoi si utilizzano paillettes termicamente saldate al fine di garantire la massima tranquillità sia nella durata del congelamento, sia nella impossibilità di eventuali cross-contaminazioni con gli altri campioni conservati nello stesso contenitore di stoccaggio.

Ovociti
Per le pazienti che si sottopongono a fecondazione in vitro (FIVET/ICSI), è possibile congelare gli ovociti eccedenti il trattamento in corso. L’enorme vantaggio della crioconservazione degli ovociti è che questi ultimi consentono di effettuare tentativi successivi evitando ulteriori stimolazioni ovariche e prelievi ovocitari.
Altra indicazione al congelamento degli ovociti può essere la necessità di preservare la fertilità femminile nei casi di gravi patologie o di trattamenti che interferiscono con la funzione dell’ovaio (ad es. menopausa precoce, chemioterapie, ovariectomie).

E’ possibile inoltre ricorrere a questa procedura al fine di preservare la fertilità per motivi non medici nei casi di donne che hanno l’esigenza di rinviare il concepimento. Generalmente la metodica utilizzata per il congelamento ovocitario è la vitrificazione.

Embrioni
Il congelamento degli embrioni è una procedura che viene applicata nel caso in cui, durante il trattamento di fecondazione in vitro, si formino più embrioni di quelli trasferiti in utero, o qualora la donna fosse impossibilitata ad effettuare l’embryo transfer. Generalmente la metodica utilizzata per il congelamento embrionale è la vitrificazione.